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Guido Parisi "Quella notte in Polonia"

Zaktualizowano: 13 paź 2022


Guido Parisi "Quella notte in Polonia"

La recensione del libro Quella notte in Polonia di Guido Parisi.


Di solito non mi capita di presentare le figure degli autori dei cui libri faccio le recensioni, in questo caso, però, faccio un’eccezione. I motivi per farlo, ce ne sono almeno due. Il primo è che lo conosco personalmente, il secondo è che glielo devo.


Guido Parisi è un professore di cultura e di lingua italiana che la maggior parte della sua vita professionale ha dedicato all’insegnamento dell’italiano in diverse uiversità del mondo tra le quali in Canada, in Finlandia, in Lituania e in Polonia. È stato anche fondatore e presidente del Comitato della Società Dante Alighieri di Katowice.

Per la prima volta ci siamo incontrati a Katowice nel 2005, quando Guido è diventato il mio insegnante d’italiano. Da quel momento lo considero mio amico e mio mentore.


“Non so veramente se questo racconto sia frutto di immaginazione o di una realtà vissuta. Forse è la stessa cosa.” Ecco la citazione della dedica che l’autore ha scritto nella copia del suo libro prima di regalarmela. È difficile trovare frasi più adeguate che possano incoraggiare alla lettura di questo racconto.

Intrigante e misteriosa, piena di significati nascosti che costringono il lettore a continue riflessioni, così in breve si può caratterizzare la storia presentata da Guido Parisi.


L’autore, che per diversi anni ha vissuto a Katowice dove ha insegnato lingua e cultura italiana all’Università della Slesia, porta i lettori nei luoghi che ha conosciuto molto bene durante la sua permanenza in Polonia, cioè Katowice e Sosnowiec. Queste due città vicine diventano la scena dove si svolgono i momenti cruciali del suo racconto.


Guido Parisi mostra un’insolita fragilità artistica che gli permette di percepire l’energia racchiusa nei luoghi dove ha soggiornato e le emozioni manifestate dalle persone che ha incontrato. In che altro modo si può spiegare il suo interesse verso Katowice, una città così estranea per un italiano? I sentimenti da lui provati si trasformano in visioni artistiche che diventano le vere e proprie fonti ispiratrici del suo processo creativo.


Il racconto Quella notte in Polonia trasporta i lettori nei tempi oscuri del ventesimo secolo, ovvero nella Seconda Guerra Mondiale. Si tratta della storia di un ragazzo tedesco Albert Kissinger che, educato secondi i principi dell’ideologia fascista, con il passare del tempo diventa uno spietato carnefice della macchina mortale ideata da Adolf Hitler. Il giovane ufficiale nazista, appena ventitreenne, svolge le proprie mansioni nel campo di concentramento di Auschwitz, dove si fa conoscere come un crudele e fedele esecutore degli ordini del Führer. Il suo compito consiste nello sterminio delle cosidette razze umane inferiori alle quali, secondo l’ideologia fascista, appartenevano gli ebrei, gli zingari e gli slavi.


Guido Parisi racconta questa storia con grande disinvoltura, rendendola molto accativante dal punto di vista del lettore. Il libro si legge tutto di un fiato come se fosse un thriller, sebbene non lo sia. L’autore è riuscito andare oltre gli schemi caratteristici della narrativa. La fabula diventa per lui solo un pretesto per affrontare argomenti fondamentali spesso di carattere esistenziale come l’esistenza di Dio, il peso del peccato o il significato del perdono. Per di più, lo scrittore pone domande riguardanti i confini della lealtà dei soldati verso gli ordini e la loro responsabilità morale per i crimini commessi in nome dell’ideologia.


Il racconto di Guido Parisi è una parabola il cui senso va oltre l’arco temporale della fabula. La storia presentata ha un forte significato attuale. L’autore ricorda ai lettori come una nazione può essere facilmente manipolata da chi è al potere. La voce dello scrittore diventa un avvertimento contro la negazione dei valori democratici, mostrando dove la politica del populismo estremo può portare le nazioni. Da questo punto di vista il valore del romanzo rimane oggi più attuale che mai.


La produzione letteraria, come ogni forma di espressione artistica, è un’interazione tra l’artista e la sua opera. Guido Parisi, nel primo paragrafo del suo racconto, sostiene che durante il processo artistico si deve creare sintonia e sincronia tra l’autore e la sua opera, altrimenti essa sarà priva di valore. Nel caso di Quella notte in Polonia si sente che è un libro unico, l’autore si identifica profondamente con la sua opera e va in perfetta armonia con l’idea della narrazione.




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